Tempesta aurorale

Luce di lampo, suono d’un fulmine
s’abbatte su di me il tuo sfogo
piove forte e c’è tanto vento;
vento freddo e aggressivo
una sera d’estate, sono qui e ti scrivo.

Un tuono assordante colpisce il cielo
e piano, piano… ti credevo.
Passano pochi attimi e vola via il velo
dalla finestra ed è allora che vidi
gocce sul vetro e gli alberi ballare.

Collassa il cielo sulla terra arida,
s’innalza il petricore e ravviva
il ricordo delle ore d’un passato
che ci ha plasmato.

Immensa la forza dell’acqua che cade
e che un po’ mi rammenta
l’intensità delle emozioni che causa
questa tempesta.

Ancora un’altra ondata di fulmini,
di altri bagliori, altre emozioni:
meglio che smetta,
prima che arrivino rancori.

Non basterebbe neppure il sole
a calmare le tempeste.
bestie feroci che rivelano,
prima di lasciarci, i cupi umori
che ci avvelenano.

Allora quando l’alba arriva,
gli alberi non ballano e
le gocce d’acqua scivolano
noi speriamo.

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